Saggi 2018 | Terrore e miseria del terzo reich | Allievi Corso adulti

Quest’anno gli allievi del Corso adulti della Scuola Proxima Res si cimentano con il teatro epico di Bertolt Brecht, per la prima volta un testo drammatico: tra il 1935 e il 1938 l’autore tedesco scrive Terrore e Miseria del Terzo Reich con lo scopo di portare sulla scena uno spaccato della terribile quotidianità della dittatura del nazismo operata sotto il Terzo Reich.

“Volemmo guardare intorno a noi che gente, che specie d’uomini, in quali condizioni e pensieri, egli avrebbe raccolto alla sua insegna” questa la dichiarazione di intenti, perché la paura contagia tutti: scienziati, medici, giovani soldati, caporali, giudici, avvocati, mogli, mariti, figli, operai e intellettuali…
In tutte le scene, alcune più comiche e altre più drammatiche, chi più chi meno, tutti soccombono al terrore dando vita alla conseguente miseria del vivere schiacciati, perché la paura può essere il più grande strumento di potere.

Ne La banalità del male Hannah Arendt sostiene che il male perpetrato dalla maggior parte dei tedeschi che si resero corresponsabili della Shoah, è dovuto non a un’indole maligna ben radicata nell’anima, quanto piuttosto ad un completa inconsapevolezza delle proprie azioni. Ecco la spinta ad affrontare Terrore e Miseria del Terzo Reich: nei personaggi e nelle situazioni delle scene di Brecht affiora una decisa critica politica atta a rinfocolare nei pubblici teatri di tutto il mondo l’odio per il nazismo e la consapevolezza concreta di cosa significassero quelle terribili azioni di violenza. Ancora oggi ci piacerebbe trasmettere questi intenti per arrivare a pronunciare il NO! dell’ultima scena del testo come un monito, una speranza per le generazioni a venire.

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